mercoledì 29 settembre 2010

Prossima uscita!

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno visitato il mio BLOG. Il libro uscirà a novembre, pubblicato dalla Arduino Sacco Editore. Verrà distribuito in varie librerie Italiane (a breve sarà visibile l'elenco) ma si potrà ordinare in qualsiasi libreria. Sarà acquistabile anche on line sul sito www.arduinosacco.it .
Grazie di CUORE a tutti gli amici che mi hanno aiutata a continuare questa..."storia"...spero tanto che la nuova edizione possa regalarvi qualcosa di positivo.
Sara

mercoledì 1 settembre 2010

Prologo

Mancavano solo due ore all’inizio della cerimonia. Mi sentivo in una bolla di sapone: tutto ciò che mi stava attorno andava avanti da sé, senza che io me ne accorgessi, né avessi coscienza di ciò che stava accadendo. Il tempo sembrava essersi improvvisamente fermato ed ero ovattata in una strana sensazione di felicità spensierata per affrontare il giorno più bello della mia vita. Udivo le voci delle persone a me vicine come un’eco lontana; le risate spezzate degli invitati nel cortile di casa sembravano dei leggeri soffi di un vento passeggero.
Il trucco e l’acconciatura erano perfetti, ora mancava solo la cosa più importante: il vestito.
- Tu chiudi gli occhi - mi sussurrò mia madre. – Saranno le testimoni a farti indossare l’abito. -
In quel momento sarebbe potuta accadere qualsiasi cosa: ero felice e nulla avrebbe potuto cambiarlo.
Mi sentivo la piccola principessa che stava per coronare il suo sogno di bambina.
Pochi istanti dopo, le testimoni mi invitarono ad alzare le braccia e a infilare il vestito.
- Facciamo tutto noi, tu non provare a sbirciare! -
Feci come le mie amiche mi stavano suggerendo e dentro di me sentii nascere a poco a poco, sempre più impaziente ed eccitante, il desiderio tumultuoso di guardarmi allo specchio e che il grande momento arrivasse.
Finalmente, ero pronta. Le mie amiche mi accompagnarono davanti al grande specchio della camera da letto dei miei genitori e gridarono: - Sei bellissima!-
In un attimo i miei occhi si aprirono, spalancati e sbalorditi: il mio cuore cominciò a battere forte e un grosso nodo mi prese allo stomaco. Iniziai a sudare freddo, il corpo s’irrigidì e mi sentii gelare il sangue nelle vene. Ciò che avevo davanti a me non poteva essere un’immagine reale: quella ero io, vestita da sposa, ma con un orribile abito nero, completamente nero, compreso il velo. Consapevole o meno di ciò che stava per accadere e del poco tempo che mancava all’inizio del mio matrimonio, iniziai a urlare e a strapparmi di dosso quello spaventoso indumento.
- Questo non è il mio vestito! – gridai come una pazza. – Ridatemi il mio abito, quello vero! -
Mia madre tentò invano di calmarmi, le mie amiche cercarono di farmi ragionare:
- Ma cosa dici, guardalo bene, di chi vuoi che sia?-
Mi guardai e vidi che indossavo il vestito bello, bianco, candido, quello che avevo fatto confezionare su misura, ma lo specchio rifletteva ben altro: una specie di tunica, scura e a maniche lunghe, come quella di una suora, che si allargava scampanata oltre le ginocchia e con un velo nero come la pece, terribile, che mi copriva tutto il volto. Alzai la gonna e pure le scarpe erano nere. Avvicinai il mio viso allo specchio e mi vidi bruttissima, così ripresi a urlare e a strapparmi velo e capelli. Mi sentivo intrappolata in un terrificante incubo senza via d’uscita. A un tratto sentii le campane suonare, il rintocco dell’orologio a pendolo della casa dei miei genitori: era arrivato il momento.
Come un’indemoniata uscii dalla porta di casa e iniziai a correre via, scappando da tutto e da tutti. La gente attorno a me mi chiamava, tutti urlavano disperati e mi imploravano di restare. Corsi fino ad arrivare alla Chiesa, dove c’era lui, ad aspettarmi.
Era lì, immobile, con un bouquet di rose bianche in mano. Mi fermai di fronte a lui e decisi di affrontarlo: era voltato verso il portone della Chiesa. Lo chiamai ma non rispose. Lo afferrai per una spalla, si girò di scatto.
- Addio. – mi sussurrò. Ma non aveva volto.

Informazioni personali

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Dal giorno in cui ho iniziato a scrivere, non ho più smesso. Sento la necessità di intrappolare pensieri per poi creare e raccontare, buttando giù pensieri infiniti che scorrono veloci come fiumi. Il tempo per farlo, purtroppo, non è mai abbastanza e spesso mi ritrovo a scrivere di notte, quando la mia fantasia viaggia da sola e non riesco a fermarla. Ogni libro è una piccola opera d'arte, un pezzo di storia, una lezione di vita, un insieme di ricordi, sensazioni e riflessioni. Mentre scrivo vorrei riuscire a trasmettere emozioni in coloro che leggono. Emozioni che non si possono scordare.

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